Una famiglia numerosa, un villa di inizio Novecento (da ristrutturare) e la tradizione toscana: questi i tre cardini fondamentali e il punto di partenza per il progetto firmato dall’architetto Rachele Biancalani.
Ci si trova a pochi chilometri da Firenze, nella zona del Chianti, in un paese vivace, con una comunità particolarmente affezionata a questa stessa casa, perché per tanto tempo sede dell’ambulatorio e della residenza del locale medico di famiglia.
Passano gli anni, cambiano le proprietà e cambia anche il modo di vivere questa villa, ricca di tante piccole testimonianze della tradizione toscana a cui dar nuova luce, tanto nella tipologia costruttiva quanto nei dettagli relativi alle finiture e all’arredo.

Adesso, a modellare l’edificio in funzione delle proprie necessità e del proprio stile è una famiglia numerosa, che aveva bisogno sia di spazi ampi e accoglienti, come una cucina abitabile e una zona living confortevole, sia di ambienti più raccolti, come le cinque camere da letto richieste in fase di progetto.
La superficie ‘esistente’, distribuita su due livelli, non era sufficiente e l’idea della progettista di inserire un soppalco nel sottotetto è stata la chiave di volta: avrebbe reso disponibili altri preziosi metri quadrati.
Ma per rendere il soppalco il cuore luminoso della casa – come è ora – è stato necessario uno sforzo di immaginazione in più: aprire il tetto alla luce.

La soluzione è stata semplice e pratica: inserire quattro nuove finestre VELUX che hanno influenzato l’intero progetto di ristrutturazione.
«La perla della villa è la zona soppalco. Le quattro finestre a tetto VELUX che abbiamo fatto inserire donano una quantità enorme di luce naturale a tutto il piano nobile e rendono il piano soppalcato una vera meraviglia».
Architetto Rachele Biancalani
Sì, perché oltre alle quattro nuove finestre, Rachele Biancalani ha scelto di inserire una lastra in vetro calpestabile nel solaio del soppalco, per far sì che la luce zenitale proveniente dalle finestre sul tetto riuscisse a raggiungere anche il livello sottostante, dandogli una nuova identità e unendo i due piani.
«Il mio piano preferito è nettamente il soppalco, perché c’è la luce e si sta bene»
Chiude il proprietario, particolarmente attivo durante il progetto di ristrutturazione e grande appassionato di fai da te.
A queste scelte strutturali ne sono seguite altre legate anche all’interior design, dove la luce è stata riconosciuta e mantenuta come cardine fondamentale del progetto; il controsoffitto esistente, ad esempio, che rendeva gli spazi cupi e opprimenti, è stato abbattuto, e travi e tavelle sono state lasciate a vista e tinteggiate di bianco.

Ed è proprio il bianco a dominare gli spazi residenziali, scelto per le sue proprietà riflettenti e declinato in finiture materiche e decori tono su tono, per non risultare monocorde.
«Con questa luce che ci arriva praticamente a tutte le ore del giorno riesco a studiare senza dover ricorrere alla luce artificiale e questo sicuramente aiuta»
Conferma uno dei figli mentre sottolinea in una semplice considerazione tutti i vantaggi legati all’abbondanza di luce naturale e alla garanzia di una corretta ventilazione.